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venerdì 15 febbraio 2013

Corso Gravity School

Location è Finale Ligure, la scuola di discesa è la Gravity school e i prof sono il famoso Luca Masserini (vedi 365 Magazine) e il suo socio Bella Paul

Praticamente si torna a scuola
Ecco lo scolaretto

Oggi abbiamo studiato l'alfabeto !!


A         Anvedi che people. Ottima la compagnia. Ho conosciuto belle persone, e sono convinto che saranno persone che ritroverò nel mio futuro.

Ero molto curioso di conoscere quelli del Pistino Etilico e contrariamente all’idea che mi ero fatto sono persone squisite.

Manuel  ci eravamo già incontrati, e il feeling è stato immediato…non è un caso.

Dume finalmente ho avuto conferma che lui esiste, non è l’amico immaginario creato da Fabione !! Stupendo, generoso e di gran compagnia.

Fabione ha un manico da paura.

Antony come ho già detto, da grande voglio essere come lui.

B         Bella Paul. Professionale, simpatico, in un certo senso affascinante. Mentre insegna e ti corregge riesce lo stesso a essere rassicurante…cosa non da tutti !!

C         Cascina del groppio

D         Dubbi quelli chi mi hanno tolto Luca e Bella Paul. Sono rimasto sbigottito come da un’analisi statica delle bike e 4 chiacchiere sono riusciti a inquadrarmi perfettamente e darmi 3-4 dritte che saranno fondamentali per il resto della mia vita da biker !!

E         Enduro è un nuovo modo di vivere, e questo week-end l’ho vissuto al 100x100

F          Finale Ligure. L’apoteosi per le bike, soprattutto se prediligi le discese tecniche..e poi il mare è lì e rende il clima piacevole anche in Febbraio

G         Gran bella storia. Sono molto soddsfatto ad aver accettato l’invito di Fabione per questo corso. Imparare, girare a Finale Ligure, bella compagna….Gran bella storia !!

H         HAlan Sorrenti, perché “noi siamo figli delle stelle” pompova di brutto sul Furgo…e poi la H davanti è stilosa….La H in mezzo è da burino (ricordate Debhora…con la H ? ).

Di meglio con la H non ho trovato !!

I          Imparare è la parola d’ordine, ma  non è fondamentale la velocità o il cronometro, bensì lo stile…imparare con style !!

J          Juventus…abbiamo parlato di bici, di figa, di Valentino Rossi, di mangiare, un pochino di politica ma non abbiamo mai parlato di calcio. Siamo anche noi Italiani ?

K         Kartella…3 sono ste le volte che sono caduto. La prima addirittura sotto l’occhio inflessibile della telecamera !! Comunque tutte e 3 senza conseguenze per me e perla mia bike…e via che si parte !!

L         Legnate…se non fai come dicono i maestri

M        Masserini. Che personaggio !! Assolutamente da conoscere. Professionale, simpatico, allegro, di compagnia, assolutamente non snob, saggio quando si parla di bike…e soprattutto STILOSO

N         Non pensare e niente, ma solo ad imparare. È questa la regola n°1 della Gravity school e devo dire che è così. Tutta la logistica e la tempistica è gestita ad hoc. Si impara e si raida un casino.

O         Ottuso. Colui che crede ancora che un corso gravity a lui non serva. C’è da imparare tanto e la Gravity School è strutturata per questo.

P          Pogno è bellissimo

Q         Quasi quasi metto in programma a fine anno un altro corso

R         Risate e sono state tante !! Cosa fare quando tutti siamo stati contagiati dalla “deficienza galoppante” ! e non vi ho detto chi è l’untore !!

S          Scott Gambler, perchè sotto al culo di Luca volava di brutto !!

T          Trail ubriacanti sono quelli neio dintorni di finale. Se è così famosa come location ci sarà un perché.

U         Unghia nera, parlo del mio ditone del piede destro. Per evitare la 4° Kartella ho probabilmente cercato di spostare una pietra millenaria con un mio banalissimo calcio.

V         Viola come LOCANDA VIOLA trattoria locanda piemontese. Buono a un prezzo onestissimo, molto accogliente e disponibile. Rimane impresso nella memoria i carciofi fritti (siamo a livelli fiabeschi), i ciccioli che sono una spece di patatina fritta che funge da pane attorno ai quali si avvolgono gli ottimi affettati che lì si sciolgono, le tagliatelle con le olive che nonostante non mi piacciono le olive questo primo è buonissimo, la bagna couda, i dolci…tutti i dolci, il pane fatto in casa.

W        WLF

Z         ZZZZ buona notte e sogna un bel trail !!

 Scolari all'uscita di scuola
 

domenica 20 gennaio 2013

Gallio Gennaio 2013…il grande nord è qui !!


Buttiamo dietro le spalle tutti i ragionamenti giusti e per una volta faccio un colpo di testa…prendo la macchina e vado. Andare da solo fino a Gallio, qualche km dopo Asiago, a fare fondo in un posto mai visitato non è proprio una delle cose consigliate.
Non conosco la strada…mi affido al mio navigatore

Pericolo neve sulle strade….ho le gomme da neve e le catene, se comincia a nevicare forte vado via prima e mia madre mi tiene informato sulla situazione meteo nella pianura padana.
Non conosco le piste e la loro difficoltà…..chiederò in loco e stringerò i denti quando il gioco si farà duro.

Tra diesel e autostrada verrà una spesa….vorrà dire che per questo inverno mi sono già giocato il Jolly.
Parto di buon ora e dopo poco più di 2,5ore sono al centro fondo. Neve la si trova subito dopo l’uscita dall’autostrada, ma è da Asiago che la si trova in gran quantità. A Gallio ci sono in manovra i camion che trasportano via la neve perché ai lati della strada è troppa. Solo l’ultimo tratto di strada non è perfettamente pulito.

Caffe al rifugioCampomulo e noleggio…mi dicono che per me va benissimo la pista rossa “Moline” 20km. Non ho mai fatto piste così lunghe, ma da una pista di 10 fatta due volte e una di 20 che differenza passa ?

Sono circa le 10.30 quando parto.
 
Le piste sono ben battute, ci sono molte indicazione sulle piste e sui km, c’è gente ma mai troppa, molti con le ciaspole e tra loro famiglie intere bambini inclusi. C’è tanta neve, il bosco ne è ricoperto, sembra di essere nel grande nord. Appunto il bosco, è il grande protagonista. Nonostante siamo a pochi km dagli altipiani trentini a me conosciuti, questo bosco lo trovo diverso e affascinante, la neve rende il tutto più magico.

Parto con calma per scaldarmi, qualche foto e passo costante. Mi impongo di fare una pausa tornato al punto di partenza. La salita è dolce è ed ottima per ricordarmi i movimenti base un poco assopiti. Alla prima brevissima discesa mi faccio prendere dalla paura e quasi da fermo cado. Ci vuole più sicurezza nelle proprie capacità.
Il panorama è grandioso, sembra il grande nord. Tanti cartelli mi indicano la via. Passo il rifugio “MonteMuletto”  che è già passata un’ora circa.
 

La pista non è impegnativa, ma non conoscendola vado con cautela. Passo in prossimità di Malga Fiara e  Malga Mandrielle (oggi chiuse),
e immagino quanto potrebbe essere bello questo posto in estate. Dopo queste Malghe la salita si fa più impegnativa e ci sono sempre meno persone sulla pista

 
 

Comincio a sentire fatica e fame ma proseguo. Arrivare a Malga Moline pensavo fosse più breve….non si arriva mai !! e comincia a sentirsi la stanchezza. Arrivo alla Malga stanco e infreddolito (forse perché mi sono vestito troppo).

Ci sono parecchi sci e ciaspole all’esterno e non entro perché ci sarà pieno e ho paura di riscaldarmi per poi avere l’effetto contrario quando esco. Un cartello mi dice che ho fatto “solo” 11km e me ne mancano altri 9 !! Devo fare una pausa a breve.

Proseguo un altro poco e quando ho l’impressione di aver finito la salita mi fermo per mangiare una paio di barrette + cioccolata che ho con me, d'altronde sono 3 ore che vado !!

Per tornare a Campomulo ho un’altra ora di fatiche….non finisce mai !! È però un piacere faticare in questo bosco magico.

Arrivo sfinito !!

….ma ho ancora voglia di “guardarmi attorno” e in men che non si dica riparto per la pista più breve, la 5km che farò a tutta….nel senso che uso tutta la forza che mi è rimasta !!

Anche questa pista è molto piacevole e allenante. La percorro in circa 40min.

Alla fine farò 4,5ore di sciata con solo 30min di soste tra foto e mangiare e “solo” 25km

Gran giornata !!

Non rimane che fermarmi per comprare formaggio Asiago e Speck fatto in loco.  

Asiago tornerò…estate o inverno che sia !!

lunedì 31 dicembre 2012

Buon Compleanno

 
Ci manchi

Il giro del mondo lungo la linea dell'equatore

é dal che tengo un'agenda con segnati gli allenamenti fatti in bici poi anche a piedi e quelli fatti indoor. Negli anni l'ho cambiato e aggiornato per meglio adattarsi allo scopo iniziale per cui è stato creato, cioè incitarmi ad allenarmi.
Non sono caduto nell'errore si conseguire il record di km o ore di allenamento, ma prediligendo pià la qualità che la quantità, comunque vista in un ambito fittness.
Proprio un mesetto fa mi è venuta in mente di controllare quanti km ho percorso in mtb+corsa.
Erano quasi 40.000 peccato non fossero un traguardo più coreografico....dovrò aspettare altri anni per festeggiare i miei primi 50.000km.
Ma poi.....
Quanta è lunga la linea dell'equatore ? praticamente percorrendo la linea dell'equatore, quanti km faresti per tornare al punto di partenza ?
40.075 km...ottimo !!

19 Dicembre 2012 ore 13.00 circa in prossimità del canale Fiuma a Poviglio nel bel mezzo della pianura Padana in una giornata nebbiosa e uggiosa....
HO CONCLUSO IL MIO PRIMO GIRO DEL MONDO
Brindisi a base di Chinotto !!
 
Non funziona del tutto bene lo spruzzo
 
Via...verso i 50.000 !!

venerdì 28 dicembre 2012

Giornate Padane insolite

Ci sono giornate in val Padana dove il vento che scende dalle Alpe Piemontesi si scalda e rende il clima più piacevole.
Ci sono giornate dove questo vento tira insistentemente e pulisce l'aria e la rende limpida
Ci sono giornate dove con questa limpidezza se percorri gli argini del Po riesci a vedere tutto l'arco Alpino fino a che si incontra con l'Appennino e poi vedi tutto l'Appennino che riflette dove è coperto di neve
Ci sono giorni dove questo vento rende il cielo celeste e l'acqua del Po sembra pulita e celeste come non mai e lo stesso vento increspa la superfice che la rende similile ad un piccolo mare

Pultroppo sono pochi questi giorni, ma oggi è
Oggi sono andato in bici lungo gli argini di Po

domenica 23 dicembre 2012

Il BLOC del BLOG


In verità sarebbe il blocco dello scrittore, ma essendo il blog tutto mio mi permetto un giochino di parole.

Considerando che è da Ottobre che devo aggiornarlo, e non lo faccio, e continuo a rimandare, devo ammettere che sono stato colpito da questo blocco.

Il vantaggio è che conosco le cause.

Non trovavo le parole per descrivere il bellissimo week-end in Ottobre. L’ultimo week-end con l’ora legale per me è sempre particolare…l’ultimo con la giornata lunga…quello più autunnale…quello dei colori più esplosivi.

 

Programma esplosivo.

Sabato giro All-mountain a Santa Maria del Taro

Domenica Trekking al lago Santo parmigiano con la Tania.

 

Sabato il ritorno a Santa Marina del Taro

È sicuramente la location che più mi è piaciuta in questo 2012. Avevo in programma di tornarci e ci torniamo nel week-end migliore per i colori e le temperature.

Con il grande Asch riusciamo a tracciare un percorso che allunga l’itinerario che avevo percorso questa primavera e ci sarà il Colonnello con noi….noi 3 è stato quasi il leitmotiv di quest’anno.

Partenza presto la mattina e ritrova all’ingresso del’Autostrada dove troviamo il Melo che si aggiunge al nostro sparuto gruppetto, anche se ritornerà prima a casa.

Il viaggio è lungo, ma arrivando alla fine della valle la stretta gola che conduce a SM del Taro è affascinante. Ovviamente la gola è formata dal fiume Taro.

La cosa che più mi piace del posto è l’ambiente molto diverso da quello conosciuto nel resto dell’appennino emiliano.

Salita tranquilla a passo del Bocco dove la memoria ritorna a quel tristissimo giorno dove la festa del passaggio del giro d’Italia si è trasformata in tragedia con la morte del giovane ciclista belga Weylandt.

Il Melo si ferma a telefonare mentre noi facciamo qualche foto al laghetto lì vicino….Il melo non lo rivedremo più !! Al pomeriggio scopriamo che ha vagato solitario e trovato una bella discesa per SM del Taro si è fermato al ristorante a mangiare funghi fritti e poi è ripartito verso casa in perfetto orario !!! Un mito !!

Dopo si esce dal bosco e il paesaggio è impetuoso, si fa presto a dimenticare una mezzora di dura salita con bici in spalla se dopo ti trovi in un single track in mezza costa super panoramico !!

La prima discesa ci riporta a SM del Taro, niente di che ma tutto meno che brutta o monotona.

Sosta pranzo…panini con nutella !!

Si risale…l’asfalto sì ma traffico zero. E poi quando diventa sterrato è una goduria. Diga con laghetto, torrenti d’acqua, costruzioni per il controllo idrico, gallerie, sentiero panoramico in mezza costa !! cosa manca ? ok…allunghiamo la salita per arrivare al rifugio dove per un paio di Euro ci scoliamo 2litri di Spuma !! Mitici !!

Piccola variante esplorativa poi il percorso comincia a scendere. Grande discesa !!

Un piccolo problema alla bike mi costringe a rentrare velocemente in paese lungo la statale...gli altri 2 sopravvissuti faranno un’altra dura ma corta salita per finire con una gran discesa che finisce in pieno centro a SM del Taro dove io li stavo aspettando bello stravaccato su una panchina !!

Avevo tante aspettative in queso giro….tutte soddidsfatte !!

 

Dominca ancora nel parmigiano…lago Santo.

Ancora partenza a mattina presto.

Il bosco e la giornata sono stupende, quasi caldo.

Dopo la colazione al rifugio Lagoni si comincia con una dura salita, circa 1 ora e davanti a noi il bellissimo lago santo.

La Tania rimane stupita della bellezza del lago e del rifugio che si specchia sulle sue sponde.

Proseguiamo circunavigando il lago, e arrivati sull’altro lato del rifugio riprendiamo a salire. Raggiungere il crinale è un bella faticata, circa 1,5ora dal lago, ma il paesaggio in cresta è strepitoso !!

Proseguiamo lungo la cresta con passaggi anche impegnativi. Sempre favoloso e vario il panorama. Se si guarda verso la pianura padana si vedono nettamente le lingue di quello che una volta erano dei ghiacciai, le creste sono dei denti affilati, dalla’alto vediamo il lago scuro (penso). Guardando verso la Liguria ci sono profondi e ripidissimi dirupi, e la in fondo il mare, il golfo di la Spezia.

La sosta pranzo la facciamo riparandoci dal vento, ma freddo zero !! Rimaniamo in maglietta !!

Ancora un tratto in costa e poi si comincia a scedere verso Capanne di Badignana. Anche qui non mancano pezzi difficili, visto che ci sono almeno 10cm di foglie sotto di noi e in lacuni punti lastre di pietra lisce come una lavagna !! Passare senza scivolare è stato impegnativo.

Non senza fatica arriviamo a Capanne di Badignana. Io adoro questo posto….misterioso e affascinante !!

Il resto del giro è su forestale. Sembra tutto facile. Arriviamo a rifugio Lagdei con vista sui omonimi laghi e poi solo il ritorno verso l’auto. Quello che ho sbagliato è sottvalutare la strada per il ritorno…sranno 4-5 km che dopo le 6 ore di cammino non sono state una pacchia !!

Arriviamo alla macchina alla sera…stanchi e soddisfatti.

Grandioso giro

venerdì 12 ottobre 2012

FastaEpic....chi non lo conosce ?

Correva l'anno 2007...
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Chi mi ama mi segua era il motto della giornata. Cosi ci siamo trovati io, Matteo bonori e il FastaBike.
Ovviamente sono arrivato in ritardo, per perdonarmi mi sono offerto un caffe e ho preso la mia macchina. Non per ultimo per penitenza visto il ritardo non mi sono fatto delle foto (solo una appena alzato). Così siamo arrivati a Febbio un poco tardi. Il giro ?? VOTO 10 !!! Partenza da Febbio, poi boschetto tecnico fino alla strada che da civago porta alla segheria. Il boschetto era ricoperto da foglie, uno strato che non ti permetteva di valutare bene il terreno, quindi è ancora più tecnico del solito. Strada fino in Segheria, con ben panorami verso la vlaae del Dolo perché oramai le piante sono prive di foglie.
Dopo Segheria si prosegue verso il Passo Forbici e poi il Passo Giovarello. Qui il sentiero è un vero letto di foglie, a tratti sembra di essere nella sabbia, molto bello. Al Passo Giovarello prima variante nuova. Si prosegue a piedi proseguendo la cresta della montagna in direzione della croce ben visibile dal Passo. Poi si sugueno i segni bianchi-rossi del CAI. Paesaggio stupendo a 360°, indescrivibile. La seconda parte doveva essere tutta in discesa, invece la discesa molto ma molto bella era intervallata da strappetti e alcuni momenti richiede molta concentrazione perché ci sono tratti esposti. E’ stato impegnativo perché completamente coperto di foglie, penso che se fatto a primavera sia un vero sballo !! Provare per credere. Variante promossa a pieni voti ma solo con il bel tempo, e io eviterei se il terreno è bagnato per via dei tratti esposti. Si arriva quindi al Passo Radici. Salita dura su bitume fino al cartello Lucca, poi a sinistra su strada forestale fino alle Basse di Saltello, tutto con gran panorama sulle alpi Apuane e bosco fiabesco.
Discesa tecnica verso Sant’Anna Pelago, con le foglie molto difficile, e poi prima di Sant’Anna si prosegue a sinistra su una bella forestale immersa in un bosco bellissimo. Anche questa variante per me nuova è stata promossa a pieni voti.
Arrivati sulla statale delle Radici ho proseguito diritti prorpio per evitare la statale stessa. La guida dove avevo preso le notizie diceva che era asfaltata, ma pultroppo è ora asfaltata, ma comunque non trafficata. Dopo una breve discesa, comincia la salita verso Piandelagotti.
Arrivati al paese ancora asfalto in salita per poi entrare nel bosco e quindi proseguire sempre in salita versa San Gimignano, dove dopo un breve tratto asfaltato ricomincia la strada carrabile che porta fino al Passo Giovarello fatto alla mattina. La salita è quindi molto lunga !! E il sole stava già andando dietro ai monti !!
Il percorso prosegue ora nel senso inverso fatto all’andata. Totale 6 ore e 30 !!!
Sono arrivato alla macchina dopo le 17.00 !! Se avessi forato dovevo chiamare il soccorso alpino!!!
Per farlo Sabato prossimo bisogna essere in bici a Febbio per le ore 9.30 massimo.
N.B. La prima parte nel boschetto è di difficile navigazione, il GPS non riceve mai bene.
N.B. I tratti a piedi sono comunque limitati.
N.B. Attenzione ai cacciatori


E poi correva l'anno 2008
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FastaEpic era nato come un bel giro per finire la stagione di giri in alta montagna. L’arrivo delle basse temperature e le giornate più corte fanno che metà Ottobre sia una delle ultimissime date per andare dalle parti del Cusna. Fu un giro mitico (anche perché fatto in completa solitudine) quello del 2007, e complice le temperature miti della scorsa settimana, ho deciso di ripeterlo con piccole varianti…e quasi non riesco ancora a crederci…sono riuscito a migliorare il giro e renderlo uno tra i miei preferiti !! Mio personalissimo parere, ma la ritengo bello quanto Parco dell’Orecchiella.
Dopo Sabato FastaEpic diventerà per me una data fissa….circa a metà Ottobre, chi mi ama mi segua.
Arriva anche il momento di raccontarvi tutta la giornata.
Considerando che eravamo io e il Mitch siamo partiti ovviamente in ritardo, in ogni modo alle 9.20 eravamo al monumento ai caduti a Civago. L’anno scorso ero partito da Febbio (Rescadore, ma il giro diventa più duro, al ritorno essendo sera si vede poco nel boschetto finale e soprattutto volevo finire con la discesa che passa al rifugio San Leonardo).
Partenza dal monumento e ORRORE!!! BITUME.
E’ la regola per asfaltare le strade in un parco nazionale, farlo di nascosto, ma non preoccupatevi (per ora) sono stati asfaltati solo 150 metri.
Il bosco dell’abetina reale in Ottobre è il mio posto ideale, diventa ancora più affascinante quando tra i rami spogli s’intravede la valle del Dolo, cosa sempre preclusa durante l’anno dal rigoglioso fogliame. Il sentiero non è ancora coperto totalmente dalle foglie, così l’andatura è stato meno faticosa dell’anno scorso. Velocemente passiamo il rifugio segheria, il passo Forbici e arriviamo al Giovarello. Non male, è già passata un’ora e mezza.
Il passo Giovarello per me è uno dei posti più belli (forse il più bello) dell’Appennino, inutile descriverlo, se non mi capite ho solo un consiglio, andateci. Al passo abbiamo proseguito seguendo la cresta della montagna, volgarmente abbiamo giriato a destra, la bicicletta è un peso ingombrante in questo frangente, ma il panorama è a 360°…una meraviglia.
Se pensi di essere in un posto sconosciuto al resto del mondo, ti sbagli di grosso, quasi al culmine della salita abbiamo visto una ragazza che di corsa veniva verso di noi…minkia ke forza !!! Poi neanche tanto male !! Complimenti veramente sia per la prestazione fisica che per il fisico… Minkia mi si è ingrifato il Mitch !!!
Ovviamente se arriviamo al culmine vuole dire che dopo si scende…ke bella discesa….provare per credere…continui cambi di pendenza e breve salite, curve ampio raggio e curve più strette. Bello.
Arrivati in prossimità del passo Radici c’è da percorrere una stradaccia dove fervono già i lavori per la stagione invernale, sci ovviamente.
Al passo non ci siamo fermiati perché troppo presto (3 ore sono passate dalla partenza) e proseguiamo su bitume (breve 2-3 km) fin quasi a San Pellegrino. La salita è tosta e il mio stomaco non ne voleva più sapere di orari, è giunta ora di una piccola sosta. Così, arrivati al cartello Lucca svoltiamo su strada forestale a sinistra e decidiamo di fermarci nel punto panoramico. E’ la strada usata dai pellegrini per il loro cammino, strada di scambi commerciali e di incontri. Anche noi facciamo i nostri incontri.
Proprio dove decidiamo di fermarci c’era un anziano intento a disseppellire una moneta da sotto terra. E’ stato il suo metal-detector a trovarla. Ho il piacere anche di tenerla in mano, e di provare a vedere, attraverso il segno dei tempi, di che moneta si trattasse. Era un 2 centesimi del tempo del regno d’Italia…in sostanza una moneta di 100 anni. Nel mio immaginario io stavo mangiando il mio snack nel medesimo punto dove 100 or sono un pellegrino era in procinto di consumare il suo misero pasto, prima di proseguire il cammino verso Roma, oppure ero lì dove 100 anni fa un abitante del luogo vendeva i suo formaggi ai viandanti….quanto mi piace quel posto…oggi ancora di più.
Trafficato lo è ancora, infatti arriva anche una guida da non so dove con due turisti e ci mettiamo a chiacchierare con loro. Sono 3 giorni che fanno trekking tra Toscana e Liguria.
Il bosco che viene successivamente attraversato dal nostro cammino, è un posto molto simile a quelli delle fiabe che ho sempre immaginato. Siamo sullo spartiacque tra Toscana ed Emilia…se l’acqua cade a sinistra arriverà al secchia, Po, poi al mediterraneo…se l’acqua cade a destra arriverà al Serchio e poi sfocerà nel Tirreno.
Sono sali-scendi piacevoli prima di una lunga discesa impegnativa, per via dei sassi grossi e instabili, che ci ha portato in prossimità di Sant’Anna Pelago.
Le piste da sci di fondo ci hanno condotto, ancora attraverso il bosco, alla statale delle Radici.
Attraversata questa si prosegue su bitume, prima in discesa poi in salita. La discesa è piacevole, perché mentre si scende si può ammirare il panorama sulla valle del Dragone. La discesa finisce proprio sul ponte di tale Torrente…acque limpide da permetterci di vedere una trota nuotarci. La salita ci permette di ammirare bene il Sasso del Corvo, una grandissima roccia molto maestosa con un colore e dei riflessi che la rendono inquietante.
Arrivati a Piandelagotti ancora poco asfalto (sono un totale di 8km di strada senza traffico) e poi si rientra nel bosco, qualche strappo e siamo a Prati Fiorentini, si prosegue per San Gimignano e poi ancora per il Giovarello.
Arrivati al passo il gioco è fatto, ora solo discesa. Intanto siamo a 5,5 ore dopo la partenza.
Scendiamo velocemente al Forbici sulla medesima strada fatta all’andata, ma prima di arrivare alla Segheria ecco che a destra compare come una visione, un nuovo sentiero, un cartello celeste indica San Leonardo (e non San Lorenzo come l’ho chiamato tutto il giorno!!), invitante troppo per uno che non resiste alle tentazioni, e poi ero convinto che fosse un bel sentiero da fare.
Volete sapere come è?
Fatelo e basta.
Ok manca da raccontarvi delle due chiacchiere che abbiamo fatto con i ragazzi che hanno okkupato il San Leonardo per farsi un week-end grigliata vino e aria buona e arriviamo alla macchina.
6,5 ore non male.