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mercoledì 2 maggio 2012

Alta valle del Taro perché non ti conoscevo?

Le previsioni meteo non erano per niente incoraggianti, ma ho comunque deciso di andare e di esplorare quella zona che mi hanno detto “è bella, e a te piacerà”.
Parto la mattina presto con nebbia in pianura. Quando raggiungo l’autostrada svanisce ma rimane nuvoloso, fino a Borgotaro, dove esco dall’autostrada. Fino a Bedonia la strada l’ho già fatta, diciamo che la conosco. Il Taro in quella zona ha formato una valle larga e la bella strada corre rasentando il fiume celeste limpidissimo. Dopo Bedonia la valle si stringe e il torrente diventa tortuoso e si fa strada in mezzo a grandi rocce, sembra il percorso adatta a fare rafting, invece è il paradiso dei pescatori, presenti in gran numero.
La lotta degli elementi….Il bosco…l’acqua ….la roccia.
Veramente una bella valle con scorci incantevoli. Pian piano arrivo a Santa Maria del Taro piccolo paese bagnato dal Taro e dal torrente Incisa suo affluente.



Proprio in paese c’è un ponte medioevale che attira la mia attenzione, scoprio dopo che si chiama ponte dei Priori.






L’acqua è limpidissima il posto mi piace da subito, manca solo il sole ma non piove e va bene così.
Parcheggio, giro il paese per scattare foto, caffe e iscrizione, quattro chiacchiere ed è già ora di prepararsi.
Dopo le 10 parte la mia gara. La prima salita è lunga la stretta valle del torrente Incisa verso il monte Penna. La strada è deserta e la gola è bella, decido di fare qualche foto.


Salendo sono le rocce che vincono sul bosco. Rocce scure con pochi ciuffi d’erba e di muschio per donargli una livrea verde.


Si arriva a uno strano manufatto idrico, sembra un incrocio tra una torre medioevale e un acquedotto romano.


Il nostro percorso ora prosegue in mezza costa lungo un non larghissimo sentiero. Il posto è incantevole, affascinante.


Si arriva alla diga 


Subito dopo....ahimè finiscono le batterie di macchina fotografica e del GPS. Rammaricato, proseguo ancora salendo fino al ristoro, sono circa 1 ora e 30 di salita, manca ancora 1 km all’inizio della PS. Mentre mangio una fetta di torta, riesco a riesumare il GPS, almeno ho registrato la traccia !!
Per raggiungere la PS1 bisogna seguire uno stretto crinale…..poi c’è la partenza…..ma da dove si scende ? Effettivamente non provare il percorso non aiuta per niente, anzi !! L’unica info che mi hanno dato è “lascia andare la bici”….cazzo che amici !!!
Io arrivo giusto giusto, Alberto e Alessandro in ritardo, effettivamente il tempo di risalita non era così abbondante…diciamo che il tempo era scarso per quelli che hanno fatto del ristoro un banchetto nuziale.
La discesa è flou ma le tante rocce presenti ti tengono sotto pressione dall’inizio alla fine. Qualche passaggio tecnico lo affronto decentemente, purtroppo arrivo in un muro tecnico, vedo una decina di persone che mi guardano pronte con la macchina fotografica…mi cago in mano….scendo a piedi !! Effettivamente il vedere tutta quella gente mi ha messo in agitazione, era un passaggio da fare.
Fa lo stesso…mi passa quello partito dopo di me (1 minuto) e arrivo alla fine della PS con il mal di mani…circa 8 minuti di discesa tutta da guidare !! Da sballo !!
Il trasferimento verso la PS2 è tosto, un sentiero nel bosco in continuo saliscendi e tratti a piedi. Circa 30minuti di duro trasferimento ma arriviamo in anticipo alla partenza delle PS2. Scambio quattro chiacchiere con i ragazzi che partono prima di me…il 65 (io 66) m’indica i punti chiavi della PS e dove passare, dove saltare come fare la temibile scalinata che arriva giusto giusto in piazza. Il ragazzo è solo un nazionale di Enduro, uno che ha domicilio a Sestri, uno che è pagato per scendere con la bici. Ovviamente ho fatto finta di capire tutto quello che mi ha detto, ma sinceramente mi chiedevo se io e lui facciamo lo stesso sport !!
Meno 5….4….3…2…1…tutta la potenza è trasmessa ai pedali, la ruota non riesce a trovare il grip sul sentiero umido, la ruota alza schizzi di fango e la bike scodinzola come una moto da cross !! ecco cosa ho visto quando è partito il 65, sembrava gli avessero sparato !! Mi dicono “sei tu il 66?” rispondo: ”Sì…Scusa”
La seconda PS è più veloce e ci sono tratti da pedalare. Cerco di risparmiare le forze perché mi hanno detto che è facile finire la benzina. Senza grossi errori arrivo alla serpentina finale…la piazza è lì davanti a me…tutti mi guardano….una alla volta mi bevo le 4/5 curve strettissime !!Nessuna figura di M***a, e va già bene così !! Un’altra discesa da sballo



Ok la gara è finita. Il giro è stato stupendo e non è piovuto. Ottima giornata, invece ci sono state altre belle sorprese.
Scambio 4 chiacchiere con i local, mi descrivono il monte Penna e il suo parco come la parte più interessante per l’escursionismo. Monte Penna deriva dal celtico-ligure sede della divinità Penn, chiaro segnale di come la sua vetta è stata usata per riti religiosi visto la sua posizione dominante. Molto interessante !!
Doccia non vicinissimo (ci arrivo in macchina) ma calda e deserta.
Quando comincia a piovere c’è la premiazione….vince il 65…Ronni…e poi tutti a mangiare.
È una specie di palestra, entriamo e troviamo la tavola imbandita di pane patatine acqua vino a richiesta c’è la birra, ci sediamo e in breve arrivano i volontari che ci portano pasta alla matriciana e al pesto (non manca il bis), arrosto con patate al forno (non manca il bis), e torta finale !!!

Fuori piove e torno a casa…..MA TORNO…CAZZO SE TORNO A SANTA MARIA DEL TARO!!!

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