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lunedì 8 ottobre 2012

AM Monte Tondo

AM è la parola giusta per descrivere questa piccola grande avventura.
All Mountain…tutta montagna….salite…discese…a piedi..sui pedali…rifugi zero…panorami da urlo, ma ciclabilità limitata.
Perché farlo ??
Semplicemente per scoprire posti nuovi, testare sentieri mai provati, subire il fascino dell’esplorazione, soffrire e resistere, godere dei profumi e colori che solo l’autunno in alta montagna può regalare.
Ligonchio è la base di partenza, per la precisione Laghi nel campo da calcio dove c’è anche una fontana.
Artefice del giro FabioAsch, in nostra compagnia l’innominabile.
Ore 9.15 si parte sui pedali e l’aria fresca del mattino non raggiunge i 10°.
Prima tappa è rifugio Rio Re dove troviamo inaspettatamente un elevato numero di macchine che si sono inoltrate su questa carraia per andare a funghi. Di solito è un posto desolato, invece oggi pullula di gente, cacciatori e fungaioli, qualche escursionista come d'altronde lo siamo noi.
Dopo il rifugio si comincia a spingere. Qui era previsto, ma comunque già mi rendo conto che il mio stato di forma non è dei migliori e si preannuncia una giornata dura.
Saliti sul crinale l’ambiente circostante è splendido, io continua a seguire i miei compari cercando di risparmiarmi (non mi fido di loro !! Oggi mi faranno morire !!). Dopo un breve ma divertente discesa risaliamo un poco e arriviamo a Passo Pradarena. Il rifugio, il Caval Bianco.
 

 
Come al solito è stupendo…non l’ho mai visto con la neve…chissà se in futuro…
Qui decidiamo il giro. Finora tutto è ok. Mentre mangiamo decidiamo di fare la parte incognita visto che la bella giornata perché non approfittare ?
Partiamo verso il Cerreto ma poco dopo deviamo sulla sx per scendere sul versante Toscano.
Procediamo con fatica. Frequenti sono gli strappi molto dei quali da fare a spinta.
 

 
Alcuni li facciamo in bike (almeno in parte), altri tratti il sentiero è stretto e scavato che difficilmente riusciamo a pedalare visto che le pedivelli toccano il terreno o gli arbusti. Procediamo con lentezza e sprecando tante energie. L’ambiente circostanze è però molto bello.
 
 
Ci accompagnano dei cavalli

 
E la luna
 
Non manca la sosta pranzo
Procediamo molto lentamente fino ad arrivare alla discesa in prossimità del monte Tondo che si preannuncia bella.
La discesa è più bella del previsto. La prima parte si corre su un letto di foglie, con drop naturali, alcuni tornantini stretti ma la bici derapa facilmente sul letto di foglie. La seconda parte cambia deciamente il ritmo diventando molto rock and roll.
Abbiamo perso tutto il dislivello fatto finora.
Risaliamo per 8km su forestale. Salita tranquilla ma oramai è pomeriggio e le forze cominciano a diradarsi. Appena prima del rifugio (Rifugio monte Tondo) si apre una specie di balcone sulla Garfagnana. Spettacolo.

 
Il rifugio è pultroppo chiuso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mangiamo tutto ciò che è negli zaini ed è commestibile, almeno in apparenza. Io mangio 3 barrette ai cereali. Una barreta era oramai scolorita…forse era nello zaino dall’anno scorso…forse era la cosidetta razione Kappa, la scorta da utilizzare in caso di emergenza, ma ho troppa fame.
Ripartiamo su una ripida rampa così che in 10min abbiamo sprecato tutta l’energia recuperata durante la sosta al rifugio. Ancora porting e torniamo sul sentiero fatto precedentemente.
Ora seguiamo il sentiero al contrario. In questo senso è molto più pedalabile. La vista tutt’attorno è ancora spettacolo. Arrivati in prossimità del Passo Pradarena…il fattaccio !!
Il fattaccio !!
Asch preso da una crisi di astinenza da bike dovuta a una trasferta lavorativa, con l’inganno ci consiglia di percorre il 645 e poi il 609 in direzione di Vagli.
Era molto meglio proseguire per Pradarena e accontentarci di una discesa banale, invece questa nuova eplorazione ci regala una frana difficilmente aggirabile….una marcatura sentiero non ottimale…un errore nostro di sentiero…alcuni tratti ripidi da fare a piedi…discese troppo tecniche visto che abbiamo le forze ridutte al lumicino.
Parte da parte mia l’incazzatura visto che ho un impegno per cena e difficilmente sarò a casa per tempo.
Cercando di rimanere lucidi proseguiamo. Ritroviamo il sentiero, camminiamo senza lamentarci, pedaliamo il più regolarmente possbile, in parole povere non ci facciamo prendere dal panico e limitiamo i danni.
Ore 18.50 siamo alla macchina, e facciamo subito pace.
46 km 2100m di dislivello in 7ore + 2 di sosta…non male per 3 non in forma !!
Sono cose che capitano….daltronde il fascino dell’esplorazione include anche una buona di imprevisti, e forse è proprio questo che andiamo noi a sfidare.
Stanchi morti arriviamo a casa.
La cena ?
45minuti di ritardo !! Tutti mi hanno compatito….e il bello che solo a guardarmi hanno capito che l’imprevisto è stato un problema in bici !!
Da ricordare i panorami
 
Da ricordare i profumi
 
Da ricordare tutti i funghi rossi con i puntini bianchi visti oggi (alcuni grossi com dei piatti)
Da dimenticare il ritardo
Non dai….bellissima giornata !!

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