Cerca nel blog

mercoledì 25 luglio 2012

Monte Baldo Telegrafo est

Faccio molta fatica a raccontare questo tour, ed è per quello che ho aspettato tanto.

Speriamo che questa l’attesa mi permetta di dare giudizi più meditati.

Premetto che è era un giro già mirato da tempo ma aveva dei grossi punti di domanda:

1 La salita lunga lunghissima e tanto dislivello

2 La prima parte a bassa quota e quindi soggetta al caldo estivo asfissiante

3 La parte di crinale che forse/sicuramente non è ciclabile e forse saranno presenti i tratti esposti.

4 La discesa Garda’s Style che non è sicuramente facile.


Il perché l’ho fatto è presto detto

1 Non sono in forma, ma in estate spesso mi blocco quindi meglio farlo adesso.

2 Non è ancora scoppiato il caldo

3 Sono pronto e rassegnato a fare porting…e poi non mi dispiace.

4 Sono ottimista, difficile o no per buona parte mi divertirò.


Fabio Asch ha programmato il tutto, e con noi c’è Alessandro grande pedalatore e sempre sorridente, la compagnia per affrontare questa piccola grande impresa è ottima.

16 Giugno
Di buon ora siamo in sella, il caldo lo eviteremo sicuramente.

La prima parte è un Sali-spiana-Sali da vigneti e borgate, decisamente piacevole e sicuramente da ripetere in inverno almeno fino a Malga Ime dove facciamo la prima pausa. Ci voleva, il dislivello fatto è già tanto.

Si riparte a salire. Velocemente si esce dal bosco e il panorama verso la pianura e l’altra sponda dell’Adige è bellissimo. Si vede chiaramente che siamo scappati per tempo dall’afa padana (per chi no l’avesse capito è un gioco di parole…visto che l’afa si vede dalla foschia che avvolge il panorama che quindi non si vede chiaramente !!). Asch non smette di scattare foto, io proseguo pian piano per risparmiare energie.

L’ultima (si fa per dire visto che manca ancora molto) parte della salita si scavalca il crinale, quindi proseguendo verso il rifugio Madonna della neve si vede anche il Lago di Garda…l’ha in fondo, visto che siamo già a 1800m di quota. Per A pochi km dal rifugio vado in crisi e faccio varie brevi soste perché arrivati al rifugio non sarà finita, ma anzi si comincerà a camminare. La sosta al rifugio con panino ristoratore è preziosa come un’oasi nel deserto !!

Riesco a riposarmi bene condividendo il mio panino con un simpaticissimo cagnolino e ammirando le tette di una Russa che è salita con la funivia….impossibile salire camminando con un peso così sbilanciato !

Il resto della salita ci porterà fino al rifugio Telegrafo, che per me è un mito visto che bazzico la zona del lago di Garda da più di 15 anni e ho sempre visto le indicazioni ma mai l’ho visto. Prevedevo la salita impossibile, almeno la prima parte, invece è molto dura ma a tratti pedalabile (a fatica) e alternando tratti pedalati a tratti a spinta si sale bene. Arrivati ad una specie di passo che è come un taglio tra le rocce comincia la seconda parte che è tutto meno che pedalabile, non per la pendenza ma perché molto esposto. Molto bello da vedere, ma la stanchezza è tanta. L’ultima rampa al rifugio è 5min porting su una scalinata in forte pendenza!

Arrivati al rifugio Telegrafo !!

Devo ammettere che la posizione del rifugio merita tutta la fama che ha. Attorno rocce, dirupi, vette, l’ha in fondo il lago…chissà che spettacolo di notte con il cielo stellato!! Sinceramente la salita dopo Fiori del Baldo non mi è piaciuta fatta in bike. Per me è solo da fare a trekking.

Poco importa…adesso dobbiamo scendere…rimaniamo concentrati e godiamoci la discesa dopo tutta questa fatica.

La prima rampa si fa in bici…poi è tanta tanta roccia smossa…pezzi grossi…sentiero poco più largo della ruota….e esposto. Definirlo ciclabile o divertente per me è sbagliato. È UN SENTIERO DOVE SOLO POCHI ELETTI POSSONO DIVERTIRSI. MOLTO TRIALISTICO E POCA SICUREZZA. Provare per credere.

Ci prende lo sconforto. Tante ore di salita, tanti tratti a spinta e ancora piedi ? Speriamo nella seconda parte che dicono divertentissima e nel bosco.

La seconda parte di discesa (all’inizio un piacevole mangia e bevi) è fattibile in bici, ma monotona, per noi poco interessante. Sbagliamo (siamo stanchi morti) l’ultimo bivio nel bosco. Cosa fare ? l’ultimo tratto è definito molto difficile e ci obbliga a fare 3/4km in più di statale…decidiamo di proseguire per forestale.

Non posso dire di essere arrivato felice in fondo alla discesa, ma almeno siamo vicino alla macchina….credevo !! 10km di statale pressoché spiana…NA PALLA MOSTRUOSA !!!

Arrivati alla macchina un bel “cinque” ce lo meritiamo. 56 km 2000m circa di dislivello


Tiriamo le conclusioni

Era un giro che dovevamo provare. Non ci bastavano i giudizi degli altri. Una certa soddisfazione nell’averlo fatto rimane.

Sicuramente non lo rifaccio e non lo consiglierò a nessuno.

La parte alta del giro è da fare a trekking, no on bike.

La discesa è trialistica e solo gli specialisti del genere possono apprezzare.

Giro mitico e comunque base di partenza per altri itinerari simili. L’idea per un possibile giro è rifare la salita (più o meno è ok) ma scender verso il lago/San Zeno.

Nessun commento:

Posta un commento