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venerdì 13 aprile 2012

RICONOSCENZA

Era l’anno 1991 quando durante i pomeriggi di studi per prepararmi per la maturità, distrattamente guardavo alla TV il giro d’Italia. Quell’anno Bugno la corse alla grande, ricordo ancora la crono nel Parmense, la vinse senza mai salire in piedi sui pedali !! Chioccioli dominò per quanto riguarda la maglia rosa, è soprattutto merito di quel giro d’Italia che mi nacque la passione per la bici.

La mia prima MTB l’ho comprata da cicli Corradini in via da castello  subito dopo la matutità, era una TREK 970 bianca.

È stato però dopo il militare che quella bici cominciò a essere usata seriamente, e soprattutto in montagna, quindi nel il 1994.

Molto probabilmente le foto seguenti furono scattate proprio quell’anno




Un’uscita particolare, la mia prima in montagna. Avevamo dormito a Malcesine, abbiamo preso la funivia e siamo scesi dietro al Baldo, si passava per San Valentino e poi giù fino a Loppio per tornare poi percorrendo la statale sul lungolago e finale obbligatorio allo SpeckStube. La mia prima uscita meccanizzata fu quindi nel 1994…alla faccia di quelli che pensano che sia una moda attuale e/o passeggera. E già nel 1994 (per fortuna) io uscivo con la macchina fotografica !!

 I componenti di quella spedizione erano: Fasta (FastaBike dopo quella giornata) Paolo C, Milana, Alberto, Dimitri, Matteo Cagossi e l’ultimo non ricordo il nome.
Alberto con maglia del team KHS

Paolo in un tratto tecnico....del 1994 !!

Massimo cade....ma rimane il migliore di tutti noi !!

Tutto nacque all’Ellebi, dove lavoravamo io, Paolo, Alberto e Dimitri. Il furgone che ci ha portato era quello scassato del GS Ellebi e Dimitri era alla guida. Alberto era il conoscitore della zona e anche il proprietario dell’appartamento che ci ha ospitato.

Non ricordo bene di chi sia stata l’idea, ma pensandoci ora quello che facemmo 18 anni or sono era una piccola grande pazzia da tedeschi.

Probabilmente l’idea è venuta alla vulcanica mente di Alberto, ma sicuramente è stato lo spirito libero di Dimitri che ha fatto cadere in tutti noi gli ultimi dubbi.

Sì, Dimitri aveva un grande spirito libero, aveva perché ci ha lasciato un mesetto fa.

Forse un’anno o due dopo quella trasferta gli venne diagnosticato un tumore al cervello. Forse solo ora ripensando a Dimitri ne comprendo la grandezza del suo spirito, come ha affrontato la malattia, come lui è riuscito a vivere felice, a combatterla come se fosse un fastidioso tatuaggio. Ci sono state dei momenti in cui alcuni hanno dubitato che fosse successo il miracolo. Invece no, lui nonostante la malattia voleva vivere, imparare, giocare, appassionarsi alla fotografia e al fotoritocco.

Se ne è andato senza clamori, senza disturbare nessuno, come far suo. Molto discretamente la notizia ha circolato, ma già a funerale avvenuto. Nelle foto non compare, perché fu proprio lui a scattare le foto di gruppo, confermando la sua discrezione.

Mi piace pensare che una piccola parte di quello spirito libero mi sia stata trasmessa in quel giorno del 1994.

Non posso comunque nascondere che sono molto riconoscente a Dimitri, lui che è stato partecipe della mia prima salita in MTB (e ho proseguito a piedi ! e in un’altra sono anche caduto), lui che cadendo nella prima discesa mi ha dato la prima lezione di MTB (mai distrarsi), lui che con la sua curiosità mi ha accompagnato in un’esperienza che ha sconvolto il resto della mia vita.

 FastaBike cade anche in salita

Ma ci riprova !!

Dimitri ti sono riconoscente, ti ricorderò e spero di aver assorbito qualcosina dal tuo spirito libero.

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